domenica 23 settembre 2012

Quello che ancora il tempo non ha cancellato...




A partire dagli anni ’50, il diffondersi delle macchine, dell’automazione, dell’industria ha prodotto, specie nel Sud, da sempre agricolo-pastorale una profonda lacerazione nel vecchio tessuto sociale, sovvertendo nel giro di pochi decenni consuetudini, tradizioni, usi, costumi, modi di vita, consolidati da secoli. Delle industrie casalinghe, ad esempio è scomparso: il filare, lo scardare, la battitura della bambagia, il lavoro al telaio. E’ rimasto solo un po’ del ricamo.
I cambiamenti avvenuti sono stati quindi radicali. Alla civiltà del FARE, del CREARE CON LE PROPRIE MANI, con le PROPRIE FORZE, si è sostituita quella della macchina.
Il lavoro artigianale richiedeva fatica, tenacia, dedizione, pazienza, precisione, fantasia ed offriva all’artigiano la capacità di esprimersi secondo i gusti e l’originalità creativa di cui era dotato. Tutto anche una semplice costruzione diveniva nelle sue mani qualcosa di personale, unico, irripetibile. Si realizzavano e si creavano così oggetti sempre diversi e singolari. Per questo motivo le testimonianze del passato vanno attentamente recuperate e custodite.
Negli ultimi anni, infatti, si avverte intensamente l’esigenza di riscoprire e recuperare il ricco patrimonio artistico-artigianale del passato, non solo come motivo folklorico, ma soprattutto come elemento di vita per alcuni territori. E’ il caso della nostra Bernalda. I pochi artigiani di oggi sono gli eredi e i continuatori di esperienze e arti che si sono tramandate nel tempo sempre più arricchite.

giovedì 6 settembre 2012

Il lavoro di una vita andato...in fumo


Mi sono sempre detta che qualora fossi diventata una giornalista o mi sarei avvicinata al mondo della cronaca lo avrei fatto narrando storie. Ma si sa le storie sono sempre legate a coloro che le vivono o le subiscono e pertanto avrei parlato di persone. 
Ultimamente mi occupo dell'ufficio stampa di Altragricoltura e di casi disperati e storie da narrare, ahimè ne ho veramente tante. L'ultima quella che riguarda una azienda agrozootecnica dei fratelli Panio presente nell'agro di Pisticci.